Le opere collocate nella sala 2 documentano gli anni della formazione romana e napoletana dell’artista, tra gli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento, nonché alcuni esempi di committenza pubblica, sia religiosa che civile. Interessante, tra le altre, una copia eseguita dall’artista da un modello seicentesco, l’Ulisse e Nausicaa di Michel Desubleay (Napoli, Capodimonte), probabilmente studiato e riprodotto durante il soggiorno napoletano. Agli anni Cinquanta risale forse il dipinto raffigurante l’Incredulità di san Tommaso, motivo ripreso negli studi per il Cristo e gli Apostoli realizzati per la decorazione del cimitero di Napoli. Di grande immediatezza il bozzetto raffigurante San Francesco d’Assisi, studio probabilmente per un dipinto di grandi dimensioni. Oltre a dipinti di soggetto sacro e mitologico, trovano spazio nella sala tre opere di soggetto medievale, tutte legate alla progettazione e realizzazione, nel 1854, del sipario per il teatro Piccinni a Bari: al primo soggetto, la Disfida di Barletta, leggibile anche come manifesto politico risorgimentale, si affiancano due versioni del Torneo di re Manfredi, tema meno impegnativo sul piano ideologico e prescelto per la definitiva realizzazione delsipario del teatro barese. Completano il percorso nella sala tre ritratti di intensa carica espressiva, un ritratto di uomo non identificato, quello della moglie Luisa Patella (1829-1891) e il potente Autoritratto, tutti accomunati dalla scelta di delineare con semplici tratti i busti per concentrare sui volti tutta la perizia pittorica dell’artista.
Autoritratto
Ritratto della moglie
Ritratto virile
Torneo di re Manfredi
Torneo di re Manfredi
La disfida di Barletta
Estasi di san Francesco d’Assisi
Il martirio di Santa Lucia
Ulisse e Nausicaa