Mostra De Napoli

“Lascio allo stesso Municipio di Terlizzi lo intero fabbricato del Palazzo ov’ebbi la culla ad oggetto che cessando dal servire di abitazione venga dalla morte in poi destinato a conservare gli oggetti d’Arte, gli scritti, le corrispondenze e quanto rimane della mia attività come elemento di storia agli studiosi delle cose nostre”. Come da precise disposizioni testamentarie, il 1° ottobre del 1898 viene inaugurata ufficialmente a Terlizzi, nel palazzo donato a tal uopo, la Pinacoteca destinata a raccogliere il cospicuo numero di disegni, studi preparatori, bozzetti, quadri di Michele De Napoli (1808-1892). Sono infatti ben oltre 1000 le opere lasciate alla città natale: il più importante e ricco insieme riconducibile ad un unico artista in Puglia. Per le finalità culturali e le motivazioni civili, oltre che per la personalità del fondatore, la Pinacoteca costituisce in Puglia un significativo esempio della cultura artistica e museografica del tardo Ottocento. La Pinacoteca ha subito, intorno agli anni settanta del secolo scorso, avventate ristrutturazioni che hanno pregiudicato pesantemente la leggibilità dell’edificio e cancellato definitivamente, con la dispersione degli arredi e di altri cimeli, il contesto espositivo originario tracciato alla morte di De Napoli da Nicola Paloscia, allievo e amico del pittore, e autore del primo catalogo. Dopo l’abbandono per oltre 40 anni del prestigioso edificio e il suo completo recupero e restauro come di parte delle opere la Pinacoteca vengono finalmente, con la mostra in programma cui seguirà l’allestimento museografico vero e proprio, restituite alla città e alla storia culturale della Puglia. Il Palazzo, tipica dimora settecentesca, è composto da androne e ampia scala che immette al piano nobile. La facciata, dall’elegante bugnato, è caratterizzata da grande portale sovrastato da un balcone sorretto da mensoloni in pietra locale scolpita con viluppi e protomi animali. La mostra in programma dall’8 luglio al 31 dicembre 2010, dal titolo Michele De Napoli (Terlizzi 1808-1892): dalla “pittura istorica” alle opere tarde. Nuove considerazioni nel bicentenario della nascita, si avvale della curatela scientifica del prof. Gaetano Mongelli, storico dell’arte e docente di Storia dell’Arte Moderna presso la Facoltà di Scienze della Formazione-Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche dell’Università di Bari, e studioso di questioni artistiche meridionali nonché autore di numerosi studi e saggi, esperto nella progettualità e nella realizzazione di importanti eventi similari. La mostra, esporrà in un percorso esplicativo della vicenda umana e artistica del grande terlizzese, una selezione di 85 opere del gruppo delle 250 recentemente restaurate. Il catalogo scientifico si farà carico di pubblicare le schede delle 85 opere selezionate, precedute da un saggio critico del prof. Mongelli. Per ritornare al corpus delle opere destinate alle opere in esposizione, attraverso esse sarà possibile seguire le idee progettuali e l’evoluzione di molti cicli pittorici spesso rimasti allo stadio iniziale (ad esempio il grande dipinto che doveva essere collocato nella cappella di famiglia in S. Maria la Nova raffigurante S. Vincenzo Ferrer che dona i beni ai poveri), o andati distrutti per eventi bellici come nel caso degli affreschi realizzati per S. Domenico Maggiore e il Martirio di S. Lucia nell’omonima chiesa di Napoli. Tra le opere in mostra vi sono infatti numerosi i bozzetti e studi preparatori per quadri di soggetto religioso (San Benedetto che resuscita un giovinetto, la Madonna del Buon Consiglio, Immacolata in gloria, Martirio di S. Lucia, Invenzione della Madonna di Sovereto, Ritorno dal Calvario, Cristo e gli Apostoli, ecc.); “istorici” e mitologici (Mario sulle rovine di Cartagine, Diotimo ateniese bandisce i giochi lampadici, Mario e Cimbro, ecc.) ritratti (tra cui quello della moglie dell’artista e l’autoritratto non finito); studi di figure, nature morte, fiori, ecc. Legati alla mostra gli itinerari che condurranno alla scoperta sia dei “luoghi di De Napoli”, a cominciare dalla ricca quadreria a soggetti religiosi nella Concattedrale di S. Michele Arcangelo di Terlizzi dove vi sono opere di grande formate e pale d’altare del Nostro, sia della città che, pur defilata rispetto ai grandi circuiti turistici e culturali della Puglia, conserva opere d’arte di tale importanza meritevoli di essere conosciute dal grande pubblico e non solo dal ristretto novero degli addetti ai lavori. Tali aspetti saranno evidenziati da opportuni strumenti divulgativi e da iniziative collaterali (concerti, conferenze, visite guidate, letture d’arte).